SlABILE TORif\JO VIA BOGIII.O 6/ THE'f 53'J707I6;9 l TORI,._.O l ITALY NOTIZIARIO DEL TEATRO STABILE DELLA CITTA DI TORINO Autor. del Trib. di Torino N. 1681 del 3 Nov. 1964 Spediz ione in Abbonamento Postale IV gruppo Responsabile NUCCIO MESSINA Febbraio Marzo 1972 N. Domenico Porzio, autore, Tino Buazzelli Franco Enriquez e JosefS-voboda, registi, impegnati in due importanti 'operazioni' a turali, significative del lavoro del nostro teatro 'TEATRO E CONOSCERE JORCE: LUIS BORGES VANGELO SECONDO BORGES ---:.:-::.: COIIII400 PAIOI 'TEATRO E CONOSCERE LUCI PIRANlELLO SEI PEriSONAooi IN CERCA D'AUTORE Ospiti al Carignano e al Gobetti i Teatri Stabili dell'Aquila e di Bolzano e il Gruppo della Rocca: 11 Arden di Feversham11 , 11 La Lena 11 e 11 Perelà uomo di fumo 11 La Lena di Ludovico Ariosto sostituisce nel cartellone in abbonamento Il suicidio di Nikolaj Erdman precedentemente annun- ciato, per la partecipazione del Teatro Stabile di Bolzano alla nostra stagione torinese. La sostituzione è dovuta al successo che (segue a pag. 7) 'TEATRO E CONOSaRE Wl.lJAM SHAKESPEARE LA TRAGEDIA DI MACBETH <;1>4~C·~COCH I U . .IUC0 VALERIA MOAtCoNÌ GLAUCO MAURI Intanto 'riparte' il "Macbeth" con Valeria Moriconi e Glauco Mauri Ci occuperemo ampiamente di questo nostro spettacolo ( presentato al Teatro Romano di Verona nella scorsa stagione estiva) nel prossimo numero del notiziario, in occasione della sua programmazione a Torino e in Piemonte. Per ora, per ragioni di . calendario, La tragedia di Macbeth di Shakespeare, diretta da Franco Enriquez, effettua una torunée attraverso l'Emilia-Romagna, le Marche, la Toscana e la Calabria, viene presentata in scambio nella sede del Teatro Stabile di Catania e pa1·tecipa alla Rassegna dei Teatri Stabili all'Argentina di Roma, sede del Teatro Stabile della capitale. SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE DI LUIGI PIRANDELLO NEL CINQUANTENARIO DELLA PRIMA RAPPRESENTAZIONE Presentiamo Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello nel cinquantenario della prima rappresentazione di questo testo e con l'intento di confermare la necessità, soprattutto dei teatri pubblici, di "rivisitare" i classici italiani, da Alfieri a Pirandello, per dar modo al pubblico e in particolare alle nuove generazioni di spettatori, di assistere a rappresentazioni dei più significativi testi della drammaturgia nazionale. Sei personaggi in cerca d'autore si inserisce egregiamente in questo programma di promozione culturale, all'in terno del cartellone 1971-'72 del nostro Teatro. Lo spettacolo è diretto da Tino Buazzelli e J oseph Svoboda, che partecipano all'allestimento anche in qualità di interprete il primo nella parte del Padre, e in qualità di scenografo, il secondo. Le musiche di scena sono di Renato Sellani che fa parte anche del cast di interpreti. I "personaggi in cerca d'autore' sono interpretati, accanto a Buazzelli, da Rita Di Lernia (la madre), Stefania Casini (la figliastra), Werner Di Donato (il figlio); gli altri interpreti principali sono: Massimo De Francovich (il capocomico direttore), Liliana Chiari (madama Pace), Leo Gavero (il primo attore), Laura Ambesi (la prima attrice), Enrico Poggi (il suggerì · tore), Angelo Botti (l'attor giovane) e Roberto Paoletti e Claudio Dani nei due personaggi del regista televisivo e del critico, inseriti in questo spettacolo, in funzione dell'impostazione registica. La "prima" rappresentazione dei Sei personaggi ebbe luogo a Roma al Teatro Valle il 10 maggio 1921, e secondo wz fedele cronista ebbe w1 "caldo" esito: «Le dimostrazioni dei plaudenti a Luigi Pirandello e le manifestazio11i ostili di qualche testardo abitante del "loggione", si rinnovarono anche sulla pubblica via e si protrassero a lungo, risvegliando nel silenzio della notte echi clze devono aver sorpreso e spaventato non poco quelli che dormivano il loro sonno meritato nei pressi del Teatro Valle "· Celebri edizioni dei Sei personaggi sono quelle di George Pitoeff a Parigi il 10 aprile 1923, di Max Reinhardt a Berlino il 30 dicembre 1924, come testimonianze esemplari di ww interpretazione dei Sei personaggi, capolavoro dell'arte pirandelliana che ttltt'oggi si rinnova in tutte le parti del 111ondo. Il palcoscenico d'un teatro all'ora della prova, vuoto, silenzioso. Cominciano ad affluire i comici del- la compagnia, entra il "capocomico", cessa il chiacchierio; si inizia la prima lettura di una commedia di Luigi Pirande/,o li gioco delle parti, per la quale tutli i comici manifestano una decisa avversione. Ad un tratlo l'usciere viene ad annunziare una visita: ci sono sei persone Là fuon c11e voglzono encrare. 11 "capocomzco" va su tutte le furie, ma i visitatori sono già e n tra ti. Eccoli lì tra i t e/ai accatastali sul fondo: hanno degli strani visi pa,/idi come per il riflesso d'un interiore intensa vita spirituale, vestono di nero. ~ono w1 uomo sui cmquant'anni, il "padre"; una donna sui quarantacinque, velata, la "madre"; w1 giovanotto sui ventidue, il "figlio"; una ragazza di diciott'anni, la "figliastra", bellissima, con una espressione sjacciatame11/e provocante che sembra coprire Wl chiuso dolore; e finalmente wz "giovinetto" di forse quattordici anni, pallidissimo, coi grandi ace/ci aperti tragicamente sul suo silenzio, ed una "bambina". Al "capocomico" che urla che non ha tempo di ricevere visite di sc01wsciuti, (uomo, il 'padre", spiega la natura sua e dei suoi compagni e la ragione de/w loro visita. Essi sono sei personaggi di w1 dramma che s'affacciò 1111 giomo alla fantasia d'un autore, il quale poi non volle o non poté scriver/o. Essi, che so1w nati personaggi vivi e reali, d'una realtà più vera e inzmutabile di quella degli uomini, non possono rassegnarsi a vivere fuori del teatro per cui appunto sono nati. Cercando 1111. autore che voglia raccogliere questo loro dramma ancora in poleu zu, e 1u.: faccia ul!'opera di teatro. Tra le proteste del "capocomico" e i commenti ironici dei vari allori della compagnia, il "padre" e la "figliastra" incominciano a narrare, interrompendosi a vicenda con scatti, co11 scoppi di risa o di dolore, di pietà o di disgusto, che erompono dalla chiusa passio11e che essi portano in loro. Molti e molti anni pri111a il "padre" (per pietà, dice lui; per egoismo, dice la ragazza) dopo aver tolto a sua moglie il "figlio" per farlo allevare in campagna, l'aveva abbandonata, cosi ringendola anzi a fuggire con un suo ex-segretario un uomo buo1zo ed umile come lei, che le aveva fatin avere altri tre figli. Il "padre" si era interessato per qualche tempo alle sorti di sua moglie e della nuova famiglia che essa s'era fatta: era anzi andato spesso alla scuola a vederne uscire la "figliastra ' allora bambina, che non conosceva quell'uomo e si era spaventata dei suoi saluti. Poi la famigliola aveva ca111biato città di residenza; il "padre' aveva continuato a vivere la sua vita di uomo che non vuole w.cire dalla normalità, in co111pagnia del "figlio" divenuto giovanetto. Finché un giorno, portato dalla miseria della sua carne, si era recato, come faceva spesso, nel retrobottega del magazzino di "robes et manteaux" di Madama Pace, una megera che, col pretesto di dare del lavoro alle madri, attirava nella sua bottega le figliole graziose e inesperte, per dare svago a certi maturi clienti che non lesinavano il denaro. Nel retrobottega, tra una masera di cappellini e un paravento, aveva trovato una ragazza pallida nel suo lutto recente e 11ella sua vergogna, aveva messo lì su un tavo/inetto, in una busta cilestrina , il prezzo dell'amore, l'aveva stretta tra le braccia finché un urlo straziante non aveva risuonato sulla porta. Era la "madre", venuta a riportare il suo lavoro a Madama Pace, che aveva sorpreso in quell'atteggiamento sua ' figlia" che credeva pura, e per di più in compagnia dell'uomo che la ragazza non sapeva essere suo padrigno. Il 'padre" aveva così saputo della Lo spettacolo e la regia Tino Buazzelli con la collaborazione di Joseph Svoboda ha impostato l 'interpretazione dei Sei personaggi dentro una "prova" registrata televisiva, in modo tuttavia che essa possa muoversi in maniera neutra dentro uno strumento di comunicazione di massa come è la televisione. Questa neutralità del mezzo prescelto gli ha permesso di partire dal linguaggio pirandelliano senza quella "falsa" intelligenza e quella "falsa" profondità con cui tanti interpreti soprattutto italiani si sono scontrati. Ciò che importava a Buazzelli era di metter in risalto da un lato l'ipocrisia dei Sei personaggi e la loro inanità di vita, e dall'altro lato la riduttività dei "comici" e la loro impossibilità di approdare all'autentico; così "degradando" il linguaggio pirandelliano, non nei suoi significati, ma nelle sue reinterpretazioni, Buazzelli ha potuto liberamente impegnarsi con il linguaggio tragicamente "impossibile" pirandelliano fuori da ogni pirandellismo e fuori da ogni ideologismo. Ne è nato uno spettacolo "farsesco" dove i "comici" annaspano continuamente dietro la loro fatale irresponsabilità di vita e dove i Sei inseguono vanamente il loro "fantasma" di vita "fissati" come sono alloro "incidente" e portatori di un'ansia liberatrice repressa. Una drammaticità "farsesca" di questo tipo non era stata mai messa a contatto con il linguaggio pirandelliano nella sua integrità e nella sua comunicatività grezze e vitali al tempo stesso. Così i Sei personaggi fanno tesoro delle più recenti esperienze "critiche" per offrirsi come spettacolo "critico" all'interno della problematica pirandelliana più avanzata. Lo spettacolo va in scena in "prima nazionale a Torino, Teatro Valdocco, il 29 e il 30 gennaio e, dopo un breve giro nella Regione, viene presentato al Teatro Alfieri di Torino dall'8 febbraio. È prevista una lunga tournée in Piemonte: Asti, Vercelli, Biella, Novara, Novi, Casale, Verbania, Aosta, Mondovì e poi a Milano, Pistoia, Prato, Viareggio, Bergamo, Lecco, Savona, ecc. la regia è di Tino Buazzelli e di Joseph Svoboda, protagonista il primo e scenografo il secondo morte dell' "altro" elle aveva gettato nella miseria sua moglie, costringendola a tontare nella sua città coi tre figli bastardi, e ad accettare del lavoro che essa credeva bastasse a mantenere la famigliola, se11za sospettare l'orribile sacrificio della "figlia". E il "padre" si è ripreso tutti in casa. Ma il "figlio" non ama la "madre" che non ricorda ne111meno, fa sentire il suo dispr-ezzo di solo figlio legittimo ai tre bastardi piovuti in casa. L'odio della ragaz::.a per questo fratellastro è senza pause; lo fa responsabile della propria vergogna, del dolore silenzioso del "giovinetto" che vive chiuso nella sua camera e un bel giorno, come schiacciato dal peso del suo avvilimento, si uccide: lo fa responsabile della morte della "bambina" caduta nella vasca del giardino, mentre nessuno badava a lei. E la ragazza, non potendo più vivere nella casa in cLd più nulla è rimasto da amare, non volendo star più con un "padre" clze nel suo cuore ella ha inchiodato al momento in cui lo ha visto per la prima volta e con un fratellastro così freddo, incomprensibile, ascile, fi.nalme11te prende il volo. Ospite in febbraio al Carignano il Teatro Stabile dell'Aquila ARDEN OF FEVERSHAM di anonimo elisabettiano nel nuovo allestimento di Aldo Trionfo I nomi di Kyd, Marlowe e Shakespeare sono stati con alterna fortuna associati all'Arden di Feversham; tuttavia i critici più attendibili concordano nel privilegiare questa tragedia fosca e priva di orpelli col fascinoso mistero dell'anonimato. L'Arden non è che la drammatizzazione d'un fatto accaduto nel 1551: Alice, moglie di Arden, progetta con Mosbie, suo amante, l'uccisione del marito; dopo numerosi insuccessi. il delitto viene compiuto; la sua scoperta da parte dell'Autorità è però immediata e conduce i due mandanti, i sicari e gli altri complici ai supplizi capitali. L'esemplare funzionalità dello svolgimento drammatico e il rigoroso taglio dei personaggi hanno impastato poeticamente il desolato squallore di quell'antica cronaca sordida, tramandandoci il vigoroso archetipo d'una nuova drammaturgia. In tal senso, appare singolarmente puntuale l'intuizione diGabriele Baldini, che preferiva aJ richiamo classicistico dell'Agamennone di Eschilo (Alice = Clìtenncstra, Ardcn = Agamennone, Mosbie = Egisto) l'individuazione della legittima discendenza poetica dell'Arden del romanzo di Jamen Cain « Il postino suona sempre due volte" (1934), che ne ripete la vicenda e di cui soprattutto rinnova l'illuminazione dell'estraneità d'un brandello di mondo piccolo-borghese della società e dalla cultura della propria età storica. Lo spettacolo allestito dal Teatro Stabile dell'Aquila si avvale di una nuova versione appositamente curata da Ettore Capriolo e Aldo Trionfo. La regìa di Trionfo ha dato al capolavoro elisabettiano un taglio di vivace ironia che bene pone in risalto la drammatica lotta del Bene e del Male che i personaggi incarnano annegando in qudla crudeltà che da sempre guasta la vicenda esistenziale dell'umanità. * * * Da MOMENTO SERA di Roma: «L' "Arden di Feversham" che lw visto al Teatro Stabile dell'Aquila è immaginato tre secoli dopo la sua data di composizione, nell'Ingltilterra della regina Vittoria e del suo Disraeli. Con il gusto a lui caro del "pastiche", della contaminazione, della "dissacrazione" (mi si perdoni, per una volta, il termine) il regista dello spettacolo, Aldo Trionfo, ha provocatoriamente demolito la cornice del dramma elisabettiano mantenendone intatti, però, e sostanza e strutture- per restitllirci sul palcoscenico un esattissimo "spaccato" di vita borghese fìn-desiècle, sulla scia e con gli stessi intenti di altri suoi spettacoli: il "Tito Andronico", il "Piccolo Eyolf", il "Sandokan•" (Giorgio Polacco). Il corso di formazione dell'attore al terzo Nei giorni 14 e 15 dicembre si sono svolti gli esami di ammissione al l" anno del nostro Corso di Formazione dell'Attore per la corrente stagione di studi. La Commissione: Franco Enriquez (direzione), Gualtiero Rizzi ( recitazione), Alessandro Giupponi (interpretazione), Sara Acquarone (danza e movimento), Roberto Goitre (canto e storia della musica), Sara Mamone (storia del Teatro), Augusto Romano ( psicologia applicata) ha esaminato 27 candidati (le domande presentate erano state 74) ed ha ammesso alla frequenza al Corso gli allievi: Gabriella Alberione, Giovanni Cavallo, Paola Chenna, Giovanni Colosimo, Franca D'Agostilli, Luigina Dagostino, Graziano Melano, Caterina Ròchira, Giorgio Scaravelli. Prosegue intanto l'attività del gruppo di allievi del 2" anno : Carla Bonello, Francesca Codispoti, Tiziana De Velo, Emilio Locurdo, Mario Paluan, Roberto Posse. Questo Corso si occupa in particolare, oltre alle normali lezioni delle varie materie di insegnamento, di un lavoro di drammatizzazione sul personaggio di Don Giovanni (l'iniziativa che si attua nelle scuole a livello puramente drammaturgico, viene qui svolta anche sul piano "speitacolo") e sul Macbeth di Marowitz. CACCIA ALLO SPETTATORE stata rintracciata la giovane spettatrice indicata da noi, con fotografia, nello scorso numero del notiziario. La signorina Lucia Amour, nostra abbonata, ricevendo il notiziario n. 36, ci ha segnalato che la bambina della fotografia era una sua compagnia di scuola alle elementari Vittorio Alfieri e si chiamava Lidia Durando. Purtroppo, la spettatrice interessata, che oggi avrebbe 18 anni, pare si sia trasferita da Torino in altra città. Il nostro premio, consistente in un abbonamento alla rivista Il Dramma, va quindi alla signorina Lucia Amour, mentre siamo spiacenti di non poter avere tnaggiori ragguagli sulla signorina Durando 'ricercata' attraverso il notiziario del Teatro Stabile di Torino. È Stefania Casini e Rita Di Lernia durante le riprese dei filmati televisivi per l allestimento dei SEI PERSONAGGI ideato e diretto da Buazzelh e Svoboda. IL VA DI Alla vigilia dell'andata in scena del nostro spettacolo Vangelo secondo Borges, possiamo dire che quella che comunemente ormat noi tutti e i collaboratori del T. S. T. chiamiamo "operazione Borges", affidata alle cure di Domenico Porzio e Franco E11riquez, si è dimostrata oltremodo complessa e difficile. Logico quindi che i due direi/ i interessati 11011 vogliano rilasciare per ora dichiarazioni, lasciando allo spettacolo finilo il compito di portare al pubblico il messaggio del grande scrillore e poeta sudamericano. Pubblichiamo invece, per i 110st ri spella/ori e per quanti seguono il nasi ro lavoro, il racconto Il Vangelo di Marco di forge Luis Borges dal quale è tratta la vicenda che ha dato vita alla nostra "borgessicma". Il racconto è stato pubblicato per la prima volta in Italia dal quotidiano "La Stampa" di Toriuo nel sellembre dello scorso 1.111110. 11 fatto accadde alle;~ tenuta La Co lorada , nd distreltO di Junin, al Sud, negli ul1nni giorni del mese di marzo del 1928. Protagonista fu uno st udente in n1 ed icina . Baltasar Espinosa. Possiamo definirlo. pet ()ra, uno dci tanti giovani di Buenus Aires senza altri particolari degni di nota se non quella facoltà oratoria che gli avc\'a ITlt.•ritato più di un prem io nel collegio inglese di Ramos Mejia. e una quasi illimitata bontà. Non gli piaceva discute..: n~: prereriva che avesse ragione l'interl ocutore , non lUi. Pur incline agli aLzardi del gioco era un pessimo giocatore perch(· vincere lo disgustava. La sua chiara intelligenza t.•ra pigra: a trentatré anni gli mancava ancura un esame per laurearsi. e nella materia che p ili lo altraeva. Suo padre. che era libero pensatore, come tutti i signori c..kl suo tempo , gli aveva spiegato la lilosolia di Herbert Spencer, ma sua madre. alla ,·igilia di un viaggio a Montevidco. lu pn.·gò di recitare tutte le sere il Pater No~ter t' di farsi il segno della croce. Col passare dcgll anni. mai era venuto meno a que:-,la capi c he erano come i bambini ai quali la r ipeti zione piace più de l va ri a re o della novità. Una notte sognò il Diluvio, e non t.:'è da meravigliarsene; il martellamento pt:r la co~tr u z i o n e dell'arca lo svegl iò e penso che fossero i tuoni . Dilatti la pioggia, ~.:hc crn scemata, ritornò violenta, fl ln~lidu L'ra intenso. Gli di ssero c he il tem porLJk HH'\'a sfonda to il te tto del capa nnu nl': ::; l! dv avrebbero m ostrato non appt:na rip~11 ~ · t .a k1 travatura. 01·mai non era p iù un u s t r~ niero e tutti gli u savano delle a lt en~:iuni. quasi lo viziavano. A nes~unu piact.:'\ '-' il ca rrè. ma per lui ce n 'era ::.empr~ llll<.l tazza, che rietnpivano di Luccht:ro. li tL'111porak . . . cuppio un martcd1. Il gio\,,:dl nult<.' lo clcstù un ~onice bussare ~Ila purta chl', dubbioso . chìuJcva :-t:mpre a chi ~n e . Si al;rò L'd aprì: e ra la raga11.a . Ndl'u~cu rita non la ' iùc. ma ùai pa~..,i cap1 t.:hc ;,;ra '\(."Ui.la t: dopo. nd letto. eh~.· era \1.: nuta nud ..l dal tondo del curtilc . Nun lo abhraccii>. non cli...,sl' una 'lola parola. Si ~~ c ~c ~~ccanro a lui ~· 'i rima:-L' t rt·manUu. Era la prima voi t a che conosceva un uomo. Quando se nL' andò non gli diede un solo bacio. E~pi nosa pensò che non sapeva ne mmeno comc-.;i chiamava. Sulla spinta di un impulso profondo, che non cercO di giustificare. giurò che a Bue no::, Ai re~ que!-.la av\'enttll a non l 'avrebbe raccontata a nessuno. 11 giorno che seguì com in ciò come i precedenti, ma accadde che il padre rivolse la parola ad Espinosa. e gli ch iese ~c Cri~tu si fece uccidere per sah·arc tutti gli uomini. Espinosa, chL' era libero pcn satore. ma sentiva il dovere di conlermarc ciò che aveva loro letto, rispose: ,, Si, per sal\'are tutti dall 'inferno"· Gutre , allora disse: •• Cos'è l'interno? l>. •c Un luogo sotlotcrra dove le anime ardono in eterno))_ '' Ma si salvarono anche quelli che gli conliccarono i chiudi? )l. " Sì 11, rispose Espinasa, la cui teologia era incerta. Aveva temuto che il !attore gli chicde~sc con to di cio che la notte t::ra capitato a 'tua liglia. Dopo colazione lo pregarono di rilcg).!tTl' gli ultimi capitoli. Espinosa Ieee una lunga sie~ta · fu un :-onnu leggero, interrotto da un persblentc martL'IIiu c da \·ughL' premonizioni. Ver::,o l 'imbrun ire s i a lzo c usc ·l nel corridoio. Disse, qua~i pensando ad alta voce;::<< Le acque si sono abbassate, o r mai manca poco li . 1< Ormai manca poco ~~ ripeté Gutrc, come un'eco. I tre lo avevano seguito. Inginocchiali sul pavimento di pietra gli chiesero la benedìlione. Poi lo maledissero, gli !-.putarono addosso e lu spint:;ero fino in tondo. La ragazza p iange\'a. Quando aprirono la porta ride il firmamento. Un uccello cinguettò; IK'nt~ò: C un cardellino. Il capannone era ~L·nza tetto : avevano slrappato le travi per cos truire la Croce. Jorge Luis Borges ( tradu "i. iVne Ji Domenico Por:io J LE FOTOGRAFIE DI QUESTA PAGINA PRESENTANO LO SCRITTORE BORGES E GLI ATTORI CORRADO PANI, ANDREA BOSICH, FRANCA D'AGOSTINI ED EDGAR DE VALLE IN VARIE SCENE DEL FILM REALIZZATO DA ENRIQUEZ E MUZII PER IL NOSTRO SPETTACOLO. LE OPERE DI JORGE LUIS BORGES SONO PUBBLICATE IN ITALIA DAGLI EDITORI EINAUDI, FEL TRINELLI, RIZZOLI E PALAZZI. IL RACCONTO VANGELO SECONDO MARCO È PUBBLICATO NEL VOLUME "IL MANOSCRITTO DI BRODIE" EDITO DA RIZZOLI. A1.1.41 ~ ftff 1;r4Ut ~t. ~fAVl~l .. J. Uu. .)1 PERELÀ UOMO DI FUMO di Aldo Palazzeschi ~ Gu"i~ ~ c...f.&. ,1Tf'1t~ a <( > - o 11- 2 <( w ~ N -2 - nell'allestimento del GRUPPO DELLA ROCCA <( a: 12 w Il gruppo di lavoro ha (J concluso la prima fase w con i quartieri per lo c spettacolo sull'immigrazione Dopo ci rea tre mesi di lavoro nei vari quartie.-i periferici di Torino la cui conformazione socio culturale viene connotata da un altissimo tasso percentuale di immigrati. lo scrittore Angelo Dellagiacoma e il regista Alessandro Giupponi hanno raccolto una serie di materiali e di notizie relativi alle possibilità di inserire, ali 'interno di questo particolare tessuto sociale. l'attività di decentramento teatrale che vede quest'anno impegnato il Teatro Stabile di Torino primariamente in questa direzione. Dopo una numerosa serie di i neon tri con i vari comitati di quartiere, con le loro assemblee, con i gruppi locali c con i singoli cittadini, sono emerse e si sono precisate reciprocamente numerose esigenze delle quali non solo si è tenuto conto nella fase di impostazione e di organizzazione dei rapporti tra l 'Ente ed i Quartieri a proposito del tema scelto concordemente (l 'immigrazione), ma che verranno a rappresen· tare la fase successiva di sviluppo di una elaborazione comune sul piano operativo. Questa fase, più strettamente drammaturgica dovrà tendere a risolversi poi, tenendo conto dei temi analizzati insieme alla popolazione, in un preciso fatto teatrale prodotto ali 'interno della realtà dei quartieri e che in essi trovi un suo naturale momento di sviluppo del teatro come servizio pubblico in una sempre più larga partecipazione democratica. Il tema dell'immigrazione si è rivelato di primaria importanza per la sua complessità e per le implicazioni drammatiche che rivela nei suoi aspetti umani, culturali e sociali. Allo scrittore Angelo Dellagiacoma (Premio Riccione 1971 e Premio LD.L 1971) e -rata data dal Teatro Stabile di Torino la po"ibilità di compiere in questa direzione un lungo lavoro di ricerca, di contaui e di approfondimento che portasse alla scrittura di un copione teatrale da realizzarsi nel modo più aperto. con la regia di Alessandro Giupponi, all'interno delle strutture, teatrali e non teatrali, dei quartieri e di tutte le zone periferiche della città e della provincia di Torino. Nel corso di questa elaborazione comune è stata scelta una vicenda realmente accaduta nel quartiere di Mirafiori Sud-Ovest, che si è tragicamente conclusa. pochbsimo tempo fa, con la morte di un giovane immigrato. Lo spettacolo che prenderà avvio da questa vicenda permetterà una serie di implicazioni più generali di carattere sociologico, politico e culturale, nella ricerca delle cause che hanno portato un giovane come tanti altri ad impugnare un 'arma, per tentare di risolvere il suo problema esistenziale. come unica soluzione rimastagli in una società come la nostra. La stessa impostazione di regìa garantirà il proseguimento di questa nuova metodologia di lavoro seguendo varie tappe di elaborazione. L'elaborazione della vicenda scritta da Angelo Dellagiacoma verrà letta pubblicamente nelle sedi di quartiere ai cittadini, dallo stesso scrittore, dal regista e dali 'attore Beppe Pambieri che sarà il protagonista dello spettacolo e quindi analizzata e discussa onde permettere una continua verifica della impostazione data unitariamente. di Niccodemi con Paolo Poli al Gobetti La formazione di compagnie a struttura autogestita, cooperativa, associativa. ha ca- ratterizzato l'attività teatrale delle due ultime stagioni. Anche il "Gruppo della Rocca• - formato da attori e tecnici della scena unlti e d 'accordo su alcuni elementi di un programma - avverti l'esigenza dl creare un autonomo spazio di lavoro ove verificare in concreto e in una prospettiva a lungo termine i punti di incontro e di convergenza. Il Gruppo si è posto il compilo di affinare i propri mezzi tecnici e stilistici e di sviluppare contemporaneamente una rlcerca drammaturgica, tentando di detenninarne anche la giusta collocazione all'Interno della vita teatrale Italiana. Il codice di Perelà è un romanzo sui generis. in massitna parte dialogato e - diciamo - già sceneggiato dali 'autore: sicché il lavoro di riduzione teatrale e già implicito nell'opera stessa, è quasi una sua istanza segreta, un suo desiderio di diventare teatro. In fondo si trattava di dare al Futurismo di Palazzeschi quella dimensione teatrale che fu anche una delle tipiche dimensioni del futurismo. (Ma attenti ai termini: per Palazzeschi il futurismo fu altro dal futurismo di Marinetti: 'Guerra sola igiene del mondo!"). La versione scenica del Codice ripete dun- que strutturalmente la scansione del libro, che per sua natura si regge su un giuoco variatissimo di allegorie e di metafore che il lettore stesso C chiamaLO a comporre e a collocare in una propria prospettiva fantastica. Fra le varie ipotesi sul personaggiu Perelà una è stata accentuata. Perelà potrebbe essere un marchingegno costruito nelle Alte Sfere, ai fini del mantenimento del Potere. Gli si affida la stesura del Codice, che dovrebbe dare un libero e nuovo assetto al consorzio umano. Ma i potenti sanno bene che la virtù precipua di una simile operazione consiste proprio nel timandarne la stesura, dopo aver per un poco rinnovato la speranza. Non appena Perelà diventa pericoloso perché pure nella sua inconsistenza possiede il germe capace di infettare (l'insofferenza all'ipocrisia e alla mediocrità, il desiderio di sal\'aguardare ad ogni costo la propria qualita ed identità) verrà eliminato- secondo la logica del potere - con la stessa cinica disinvoltura con la quale era stato idealizzato. La regia c di Roberto Guicciardini che con 'Il Gruppo' ha allestito altri importanti e significativi spettacoli )!ià presentati al nostro pubblico: La ClizJa del Machiavelli e Le farse di Brecht. ISTITUTO BANCARIO SAN PAOLO DI TORINO istituto di credito di diritto pubblico tutte le operazioni e i servizi di banca credito fondiario credito agrario finanziamenti opere pubbliche FONDI PATRIMONIALI: L 34 miliardi La "Nemica" di Dario Niccodeml non ha ancora smesso di scatenare alluvioni di pianti e sospiri : in mancanza di meglio nelle filodrammatiche, per non parlare delle svariat-e repliche televisive. Pure, a osservarlo con occhio non diciamo critico, ma appena un po' attento, questo "grande conflitto di orgoglio e di cuori" si trasforma in una strabiliante farsa a sfondo storico-freudiano. t:: il risultato ottenuto dallo spettacolo di Paolo Poli che sarà presentato al Gobetti nel mese di marzo. DEPOSITI FIDUCIARI E CARTELLE IN CIRCOLAZIONE: oltre L 2300 miliardi LAURA ADANI PROTAGONISTA DE "LA LENA" IL TEATRO STABILE DI BOLZANO PRESENTA LALE A DI LUDOVICO ARIOSTO (segue da pag. 1) . La Lena ha riscosso nella tournée già effettuata, anzitutto con la presentazione alla Rassegna degli Spettacoli Classici di Vicenza e a Bolzano nella sede del Teatro Stabile che l'ha prodotta: ciò costituisce una garanzia per il nostro cartellone e per il pubblico, anzitutto per gli abbona'i; il rinvio nell'allestimento de Il suicidio non ci ha permesso di verificare la validità e l'esito di quello spettacolo. Inoltre La Lena si avvale dell'interpretazione di Laura Adani, attrice cara agli spettatori torinesi che la ricordano per le sue significative partecipazioni a nostri spettacoli, dal Platonov di Cechov a Giorni felici di Beckett. •La Lena" è la migliore fra le commedie di Ludovico Ariosto. Scritta nel 1528, andò in scena lo stesso wmo al teatro di corte degli Estellsi, a Ferrara, durante il carnevale. Nel carnevale dell'anno successivo fu ripresa con l'aggiunta di due scene e di un nuovo prologo. Commedia in cinque atti, in endecasillabi sdruccioli. L'impianto classico del testo è animato, al suo interno, dall'influenza esercitata sull'autore da alcuni spunti cari alla novellistica dei '400 e - citiamo da Ugo Dettare « da una ricca e colorita osservaziolle del mondo cittadinesco che circonda il poeta e il suo pubblico "· UN SIGNIFICATIVO E ATTESO RIALLESTIMENTO DEL T. S. T.: AZIONE SCENICA SUL PENSIERO E LA FIGURA DI DON LORENZO MILANI LA SCELTA DEI MATERIALI Sulla traccia di alcu11i pe11sieri-guida, ispira/ori determinanti nella loro precisa emblematicità delle scelte operate dal 'prete contestatore" sul piano ideologico. il lavoro si articola in tre parti, strettanteHte collegate ad altrettanti 'mome11ti' della sua vita, ai fini di tU1 recupero - in tH1 co11testo più attuale - della varia probfematéca suscitata (e patita col! la forza della fede e la costante religiosa c/1e la determinò), attraverso gli scritti e le tnoftt.plici realizzazioni, tra le qflali è persin super~ fluo, ma doveroso, ricordare la scuola di Barbiana. In questa direzione, la scelta dei lesti è caduta sulla famosa 'Lettera a dotJ Piero', pubblicata la prima volta su una rivista e ogg1 in appendice al volume .. Esperienze pastorali• , dove polemicamente sono presi in esame i raoporti tra datori di lavoro e lavoratori; sulla violentissima Lettera a una professoressa", che don Milani, rnorente, maturerà insieme ai ragazzi di Barbiana; e per ultimo, su brani tratti da "L'obbedienza non è più una virtù", opera-documento di estrema itnportanc.a. e di cocente attualità, al fine di ricostruire i più significativi momenti del processo che lo condusse, insieme ad altri, in tribunale. 11 LE RAGIONI DELLA RIPRESA La riproposta da parte del Teatro Stabile di Torino 9ell' •Azione scenica sul pensiero e la figura di don Lorenzo Milani' ideata da Pier Giorgio Gili è motivata dall'interesse che l 'opera continua a suscitare anche a distanza dagli interventi di censura e dalle conseguenti manifestazioni di protesta e che accompagnarono la prima serie di rappresentazione, durante le quali pubblico e critica indicarono lo spettacolo come uno dei più vivi e stimolanti della passata stagione. Per questa nuova edizione, l 'autore ha operato un decisivo intent:nto ~ul l e~to pret.:edentemente rappre::;t·ntalo, ai tini di una rielaborazione atta a chiarire maggiormente i contenuti che scaturiscono dall'opera e dalla vita del di scusso "prete educatore', preoccupato soprattutto (nella drammatizzazione del vario materiale) di evilare pos!\ibili •riduzioni • deJ suo pensiero: il che poteva anche significare in qualche modo falsificarne o, almeno. mutilarne la figura. E pertanto questa ricostruzion e-spettacolo !>i raccomanda per l 'estremo rigore con cui i. stata condotta la ricerca e per la fedeltà ai testi di Chi l'ha ispirata . Come nella precedente e dizione . il nuovo allestimento sarà curato da Pier Giorgio Gili, che si avvarrà della collaborazione, per il dispositivo scenico, di Beppe Bertero. Protagonista sarà Rino Sudano, cui si affiancheranno Gianfranco Colombatto, Anna D'Offizi, Alessandro Esposito, Franco Ferrarone e Giovann a Fiscella. Lo spettacolo andrà In scena il 6 febbraio nel Salone San Luca del Quartiere di Miufiori-Sud. Sarà presentato nel giorni successivi negli altri quartieri metropolitani In cui si svolge l'attività del Teatro Stabile e nelle città di Mondovì, Ivrea, Cuorgnè, Luserna San Giovanni, Casale e Borgosesia; a questo primo ciclo di recite ne seguirà un secondo in altre città del Piemonte e ancora a Torino in una programmazione più ampia. L'amore contraswco fra il giovane Flavio e Licinia è pretesto all'intreccio. Flavio, con la promessa di danaro, convince la ruffiana Lena (presso la quale la fanciulla impara il cucito) a ospitar/o in casa sua. Sul pullfo di essere sorpreso, è costretto a nascendersi in una botte che - trovandosi a sua volta al centro di una contesa d'interessi - finisce in casa di Fazio, padre di Licinia. Qui, assieme alla botte, arriva anche Flavio il quale supera di corzseguenza tutti gli ostacoli per arrivare alla giovane. La conclusione sarà il matrimonio fra i due. In questa edizione dello Stabile di Bolzano ( regìa di Maurizio Scaparro, con Laura Adani, Lena e Giustino Durano, Corbola), il testo è stato "adattato" - nel senso di una graduale riduzione verso la prosa - dal gruppo di ricerca teatrale autogestito dall'Istituto superiore di scienze sociali di Trento e, in particolare, da Davide Costa, Gianni Lo Scalzo e Cesare Pitto. Lo spettacolo corrisponde a una serie di presupposti ben precisi. Il primo era quello di evitare un'operazione di tipo archeologico quale la riscoperta di un classico avrebbe potuto essere. Il secondo era quello di evitare un'operazione di tipo erudito, se non IL T.S.T. A IL TEATRO STABILE DI TORINO ALLA SETTIMANA DEL RAGAZZO DI POTENZA Il gruppo di lavoro Giuseppe Bartolucci, Loredana Perissinotto, Franco Sa~tfllippo, ha partecipato alla Settimana del ragazzo a Potenza dal 13 al 19 dicembre con una esperienza di scuola nzedia. I risultati di questa esperienza verranno pubblicati nel secondo numero del notiziario Teatroscuola: il dottor Fiorenza. responsabile della Settima11a, ha inviato alla direzione del Teatro una lettera nella quale rico11osce l'alto valore formativo delt'espaienza CO/ldotta dall'équipe e si augura di parer inviare a Torino un paio di insegnanti di Potenza al Secondo corso di drammntizzazione per insegnanti dello Stabile di Torino. addirilturu di pllrU liCCademiu. [/ terzo era quello di forzar e ovunque era possi/Jile - significati e sottintesi del testo per mettere a r1udo gli aspetti più awentici di una realtà ull!ana, sociale, morale (in altre parole: popolare) clze nella "Lena• trova risconl ro in una sorta di conflittualità permanente fra personaggi no1l già accademicamente letterari ma, piullosto, ruvidamente e aspramente terreni, concreti, vitali, agguerriti. Da LA STAMPA di Torino: " .. .Io spettacolo è vivace, teatralmente riuscito ... la figura della ruffiana, che muove il balletto dei servi furbi e sciocchi, degli innamorati impetuosi e dei vecchi creduli e gelosi, si staglia con vivezza in una rappresentazione che, se non altro, smentisce le asserzioni troppo sbrigative sullo scarso valore dell 'Ariosto drammaturgo e di questo suo lavoro in particolare ... Intanto di là dai molti intrie-hi la Lena è quasi una tragedia truccata da commedia, come dovrebbe risultare chiaro dal finale in diminuendo intriso di non poca tristezza ... per esso Laura Adani trova gli accenti giusti di una sommessa malinconia che dà qualche brivido contribuendo con Giustino Durano al buon successo dello spettacolo , (Alberto Blandi). 1 DRAMMATIZZAZIONE: SECONDO CORSO Il II• corso di drammatizzazione per insegnanti delle scuole elementari e medie avrà inizio il 14 febbraio prossimo venturo e terminerà il 14 maggio. Le iscrizioni sono valide sino al 9 di febbraio. Sono state definite intanto le finalità e l modi del Corso stesso, che verrà guidato da Giuseppe Bartolucci, Loredana Perissinotto, Gualtieri Rizzi, Franco Sanfilippo e dal Collettivo Insegnanti del primo corso. Per la drammatizzazione verranno svolti l seguenti argomenti in forma di seminario: l'uso del burattino, la decodificazione della fiaba, dinamica e terapia di gruppo, il linguaggio •parlato•, l'uso dell'Immagine, la scrittura "collettiva-, l'uso del suono-m· more, la creatività artistica, la drammatizzazione delle materie. Per la pa11e interpretazione saranno svolte lezioni tecniche di dizione, di movimento, di ritmo. Si ricorda che il Corso rientra nelle sperimentazionl del Ministero della Pubblica Istruzione e che viene svolto In collaborazione con il Provveditorato agli studi della provincia di Torino_ CALENDARIO DEGLI SPETTACOLI DAL 2 FEBBRAIO AL 26 MARZO 1972 TEATRO GO BETTI TEATRO CARIGNANO VANGELO BORGES _ ( ll _, 3 Febbraio, Giovedì VANGELO BORGES (l) l 4 Febbraio. Venerdì VANGELO BORGES 2 Febbraio, Mercoledì ' --- -t 5 Febbraio, Sabato 6 Febbraio, Domenica 7 Febbraio, Lunedì 8 Febbraio, Martedì 13 Febbraio, Domenica VANGELO BORGES (l) ARDEN (2) SEI PERSONAGGI (3) ARDEN (2) SEI PERSONAGGI (3) l 12 Febbraio, Sabato VANGELO BORGES (,1) _J__ VANGELO BORGES (l) 10 Febbraio, Giovedì -t 1 14 Febbraio, Lunedì _j PERELÀ (4) PEREU (4) --:J_ PERELÀ 20 Febbraio, Domenica l -t 23 Febbraio, Mercoledì (4) PERELÀ (4) Riposo 25 Febbraio, Venerdì PERELÀ (4) -+--- 26 Febbraio, Sabato 27 Febbraio, Domenica 28 Febbraio, Lunedì 29 Febbraio, Martedì l VANGELO BORGES (l) 7 Marzo, Martedì 8 Marzo, Mercoledì SEI PERSONAGGI (3) l ARDEN (21 ARDEN (2) -{- -t. j ~ANGELO BORGES (l) VANGELO BORGES (l) L IL SUICIDIO (6) 19 Marzo, Domenica IL SUICIDIO (6) l -t_j l --r t SEI PERSONAGGI (3) -+ LA LENA (5) Riposo LULU (7) LULU (7) LULU (7) i LULU (7) l LULU (7) LULU (7) LA NEMICA (8) LA NEMICA (8) LA NEMICA (8) LA NEMICA (8) SEI PERSONAGGI (3) LA LENA (5) LA LENA (5) -+---LA NEMICA (8) j SEI PERSONAGGI (3) SEI PERSONAGGI (3) LA LENA {5) LA LENA (5) 21 Marzo, Martedì 23 Marzo, Giovedì SEI PERSONAGGI (3) LA LENA (5) _ l 20 Marzo. Lunedì 24 Marzo, Venerdì Riposo LA LENA (5) IL SUICIDIO (6) 18 Marzo, Sabato f SEI PERSONAGGI (3) LA LENA (5) T IL SUICIDIO (6) SEI PERSONAGGI (3) l LA LENA (5) + SEI PERSONAGGI (3) -r t VANGELO BORGES ( 1) VANGELO BORGES (l) 17 Marzo, Venerdì 26 Marzo, Domenica SEI PERSONAGGI (3) ARDEN (2) LA LENA (5) - t - -IL SUICIDIO (6) 25 Marzo, Sabato ARDEN (2) Riposo l6 Marzo, Giovedì 22 Marzo, Mercoledì SEI PERSONAGGI (3) Riposo ~VANGELO BORGES (!) 15 Marzo, Mercoledì SEI PERSONAGGI (3) ARDEN (2) 1 ~o. Venerdì 13 Marzo, Lunedì 14 Marzo, Martedì ARDEN (2) VANGELO BORGES (l) VANGELO BORGES (l) 12 Marzo, Domenica Riposo 1 9 Marzo., Giovedì 11 Marzo, Sabato SEI PERSONAGGI (3) Riposo l vANGELO BORGES (lJ VANGELO BORGES (l l - - r -vANGELO BORGES (l) -- =-t SEI PERSONAGGI (3 l l VANGELO BORGES (l) 2 Marzo, Giovedì SEI PERSONAGGI (3) SEI PERSONAGGI (3) ARDEN (2) T I PEREU ( 4) PERELÀ ( 4) Riposo r l ARDEN (2) ---+- +- l Marzo, .M ercoledì 6 Marzo, Lunedì l PEREU (4) PERELÀ (4) 4 Marzo, Sabato -i PEREU (4) 24 Febbraio, Giovedì 5 Marzo, Domenica l j ----+-- 22 Febbraio, Martedì 3 Marzo, Venerdì ___ _ +j_ PERELÀ ( 4 l 1 PERELÀ (4) ----l- 21 Febbraio, Lunedì ARDEN (2) VANGELO BORGES (l) 17 Febbraio, Giovedì 19 Febbraio, Sabato t ARDEN (2) --1---- VANGELO BORGES (l) -- l - l i VANGELO BORGES (l) 16 Febbraio, Mercoledì 18 Febbraio. Venerdì J VANGELO BORGES (l) "!VANGELO BORGES (1) 15 Febbraio, Martedì FUORI SEDE <11 --~- Riposo _ _[ VANGELO BORGES (l) 9 Febbraio, Mercoledì 11 Febbraio, Venerdì TEATRO ALFIERI l li Riposo LULU (7) LULU (7) LULU (7) LULU (7) LULU (7) LULU (7) l) Quinto spettacolo in abbonamento. Novità assoluta italiana. Vedere note all'interno del notiziario. Prenotazioni dal 28 gennaio in \'ia Rossini 8 Telefono 87.93.42/43. 2) Sesto spettacolo in abbonamento. Spettacolo ospite allestito dal Teatro Stabile dell'Aquila. Note a parte. Prenotazioni dal 3 febbraio in via Rossini 8 - Telefono 87 .93.42/43. 3) Settimo spettacolo in abbonamento. Celebrazione del cinquantenario della prima rapp1·esentazione. Vedere note. Prenotazioni dal 3 febbraio in via Rossini 8 - Telefono 87.93.42/43. 4) Ottavo spettacolo in abbonamento. Spettacolo ospite allestito dalla Compagnia 'li Gruppo della Rocca ". Vedere note . Prenotazioni in via Ro~ sini 8 - Telefono 87.93.42/43. 5) Nono spettacolo in abbonamento in so>ritm:ionc de ll suicidio di Erdman. Spettacolo ospite allestito dal Teatro Stabik di Bolzano. Vedere no1e. Prenotazioni dal 26 febbraio in via Rossini 8 - Telefono 87.93.42/43. 6\ Spettacolo fuori abbonamento. Teatro Stabile di Bolzano. Riduzioni del 50% per i nostri abbonati. 7) Decimo spettacolo in abbonamento. Spettacolo ospite allestito dal Piccolo Teatro di Milano. Prenotazioni dal 9 marzo in via Rossini 8 . Telefono 87.93.42/43. 8) Spettacolo fuori abbonamento. Compagnia di Paolo Pol i. Riduzioni del 50% per i nostri abbonati. Per gli spettacoli fuori abbonamento sono previste riduzioni speciali per i nostri abbonati. Tutte le prenotazioni dei posti per gli abbonati si effettuano in via Rossini 8 - Telefono 87.93.42/43. l biglietti normali si vendono in via Rossini 8 e presso i teatri in cui viene presentato lo spettacolo. l signori abbonati sono cortesemente invitati ad usare, per loro comodità, il " serviziO depositi .. istituito presso la biglietteria di via Rossini 8. Gruppi e com'tive: via Rossini 8 - Telefono 87.77.87. La nostra bigliet· teria effettua orario continuato dalle 9,30 alle 22,30 (domeniche ore 9,30-19). TIPOGRAFIA TEATRALE TORINESE m.PO.) - VIA ARIOSTO. 3 - TORINO

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Informazioni al pubblico [poi] Notiziario del Teatro Stabile della Città di Torino. - Torino : Teatro Stabile della Città di Torino, 1964-1975

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